00 17/12/2004 23:52
Un eco tremendo risuonò nelle stanze del palazzo reale di Tir Na Nog, i pavimenti tremarono e molti candelieri caddero al suolo. Qualche celta venne pure liberato da un bug grafico senza bisogno di chiamare il dottor Stuck.
Il corpo esanime di Goldleef cadde prono davanti all'addetto della banca, il quale lo guardò e non si scompose.
L'elfo stringeva ancora in mano quello che sembrava essere un resto bruciaticcio di un mantello. Tutto attorno a lui nevicava lentamente una strana polvere luccicante.
L'addetto alla banca estrasse da uno dei suoi imperscrutabili nascondigli una lettera con il simbolo di Goldleef, un paperotto giallo col mantello nero e lo sguardo sibillino. E lesse.

Caro Kailstorm,
se riceverai questa lettera, ahimè, i miei esperimenti non hanno avuto un buon fine. Non potevo sopportare la vista di un mantello pressochè senza alcuna capacità magica, e che neppure reggesse bene la pioggia. Per te avrei voluto il più epico dei mantelli, interno pile esterno goretex e finemente decorato di piume di anatra magica. Ho fatto il possibile, ma sai quanto siano pericolosi questi esperimenti.
Ma è solo questione di tempo, appena un druido sarà in grado di rimettermi in forze ci riproverò mille e mille volte se sarà necessario. Solo procurami una grossa partita di mantelli.
Firmato
lo spell'a'menta di fiducia
Goldleef


L'addetto della banca, scrutandosi intorno, per la prima volta dopo lunghi anni fece un sorrisino. Ma subito dopo, tornando all'etichetta che il suo ruolo imponeva, si incupì, e si mise a osservare professionalmente i clienti che si avvicinavano, calpestando accidentalmente un ginocchio elfico.